Associazione Ligure Arrampicata

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lunedì 31 luglio 2017

JUNGLA, CAFFETTIERA, AQUILA tris tropicale

Cominciamo questa settimana non in ordine cronologico ma andando indietro, come i granchi...
Domenica dunque (nuova) puntata alla comoda Jungla del Loup, a ben 50 minuti dal casello di Bordighera.
Solito caldo super, da sudare, ma buona aderenza, sorprendentemente!
Sui bei muri francesi gran sequenza del nostro stampiere, al secolo Emanuele, che concatena: flash Mowgli 7a (salito anche dallo scriba), onsight Il libro della giungla 6c+, rotpunkt Poilues les guepes 7a.
Bella scalata anche per Marta (che a dirla tutta dopo il primo giro voleva scendere al fiume...) che non si fa sfuggire le presette incattivite di Baloo 7a.
Lo scriba a fine giornata ha salito la via di sinistra delle due senza nome. Pessima scelta! Il 6a+ di destra è tanto bello quanto è tanto brutto questo, su roccia lichenata e poco piacevole...
Il giorno prima, pilotati dal finaleros Gianni Preve, gitona in 11 alla Caffettiera e alla Parete dell'Aquila, già in ombra a fine mattina, se non prima.
Anche qui un bel caldone ma aderenza accettabile. Non abbiamo combinato un granché, ma abbiamo potuto ricordare la bella qualità delle linee, della roccia e della chiodatura della Caffettiera e la mancanza di appeal di quella, per altro molto ben attrezzata, dell'Aquila, un po' troppo interrotta da cenge e cengette. Dedalo 6a+ è però un gran bel tiro, dalla linea alla scalata!
Dal mio telefonino uno scatto degno dell'agenzia Grazia Neri (bbooouum): Stampiere, Privi e Preve in contemporanea action alla Caffettiera
 Ancora stampiere Emanuele flash su Mowgli 7a, Jungle. "Ganci" doc (miei) che aiutano!
 E la bella Marta che moschettona la parte ciclistica di Baloo 7a

venerdì 28 luglio 2017

CIMA DI TAVELS una bottiglia buona...

Incursione settimanale in montagna per Bigi ed io, in quel di Isola 2000.
Di certo il centro invernale non è troppo entusiasmante in estate, complice lo scarso ripristino dell'erba sulle piste e pure il lasciare "vestiti" i cannoni da neve, in rosso fuoco!
Siccome io quasi ci vivo e conosco molto bene Pila, posso dire che in estate la stazione valdostana ha tutto un altro aspetto, per fortuna!
Comunque dopo una mezz'oretta di cammino si è fuori dal panorama artefatto e in poco più di un'ora si arriva ai piedi della via Bonne bouteille alla Cima di Tavels. Il granito grigio e rosso ci attende!
La via è stata ripresa da pochi anni, e bene, anche se per voler fare il solito pignolo, non con gli spittoni inox da 12 del Mercantour...
Il secondo tiro di 6c ci bastona subito entrambi, e per dirla tutta mi perdo nel seguente tiro di raccordo, e pure sul quarto tiro... Arrivo in cima a un pilastrino marcio e armeggio almeno una quarantina di minuti per cercare di portare in salvo la pellaccia, per poi accorgermi che la via giusta è ben due metri sotto di me (due metri di circa secondo grado...). Passata la scena pietosa, Bigi si lancia nel bel tiro seguente che porta, per mia fortuna, alla piccola gemma della via. Il sesto tiro è una fessuretta miracolosa su placca da urlo di 6a+, con la roccia più bella che si possa chiedere, degna dei migliori tiri del Corno Stella, sua Maestà delle Alpi Marittime. Chiodatura perfetta per giunta, sia a spit che a vecchi chiodi, che - da Capo Coniglio - passo ogni tanto...
La via prosegue bene e termina poi con altro tiro di 6a+, molto vario, che di nuovo mi tocca e che risolvo bene, nonostante la veneranda età.
Dopo una crestina facile e arieggiata perveniamo alla vetta, con superbo panorama sulle Marittime (quasi) tutte.
La discesa si rivela un po' stramba, poiché i due giovani esploratori disdegnano la relazione per pigrizia e arrampicchiano sulla cresta nord che, bontà sua, si lascia scendere con passetti di scalata, portandoci ad accorciare un po' il rientro in stazione.
Temperature, pure all'ombra, perfette.
La Cima di Tavels, dove corre, un po' a destra della vetta, Bonne bouteille
 Bigi sul fantastico sesto tiro, 6a+. Un gioiello!
Io sul quinto tiro, dopo le scene pietose...
Bigi sull'antecima, dietro di lui i laghi di Terres Rouges
Io in vetta leggo, per non seguirla, la relazione della discesa...
Il massiccio centrale dell'Argentera in lontananza. La Testa del Claus è invece a destra


lunedì 24 luglio 2017

KAIMANO, TANARELLO, ROQUEBILLIERE vikinghi et alia

Veloci news per un clima sempre caldo qui da noi, ma meno umido e a volte con un po' di venticello che aiuta la scalata...
Sabato al Grottone di Tanarello, dove si stava belli freschi, stampa solo il nostro noioso stampiere Emanuele, che non si lascia sfuggire il percorso netto del Diedro Potter 7a/7a+.
Nella stessa giornata ritorno alle buone condizioni fisiche della mano operata di Andre, che comincia a non avere più problemi al Kaimano di Finale, ad esempio su Vikings 6b.
Qui bel ritorno alla forma pure per il Preve che rotpunkta il notevole Pilastro bianco 6c.
La falesia, non molto alta, è interessante e perfettamente chiodata. Ombra dalle 14 circa.
Domenica spedizione numerosa a Roquebilliere, regno della placca verticale di dita, molto di dita...
Bei risultati manco a dirlo per quell'antipatico di Ema, che sale Ca cache cakechose 7a, e per Marta, che ha la meglio sulla breve e violenta Partie sans laisser 6c+.
Inoltre il vecio Bigi sale bellamente i 40 metri di Je suis un voyou 7a.
Falesia ventosa e ombreggiata nel lato destro dalle 13.30, in condizioni più che buone.
Stop.
 Preve sulla fessura didattica Killer 6a, Kaimano
 Ancora il Preve sullo Spigolo bianco 6c, di ottima roccia, Kaimano
Bigi parte per stampare Je suis un voyou 7a, Roquebilliere

lunedì 17 luglio 2017

CAYRE DES ERPS, LA JUNGLE Giovane da 8

Due notizie contrapposte questa settimana.
Una alpina, si fa per dire... Io e l'aspirante alpinista Emanuele sabato siamo andati al Cayre des Erps, sopra il Boréon, a ripetere una gran bella via anni '60, lo Sperone Ovest (degli storici Ughetto, Ruggeri, Baratta e Salesi), ripresa a spit inox da 12 (perfetti) nel 2002, credo, nell'ambito di un progetto di risistemazione di vie classiche del massiccio Argentera/Mercantour.
Si può adesso scalare molto tranquillamente i tratti più difficili (sino al 6b), ben protetti dagli spittoni. Altrettanto non si può dire delle sezioni di 5, in cui è mooolto meglio non pensare di cadere...
Comunque, per chi è un po' alpino dentro, la via vale veramente la pena. Non abbiamo trovato le doppie classiche e siamo scesi dal Couloir Gurekian, trovando molto molto molto difficilmente le ultime due doppie (aguzzare la vista e magari legarsi...).
La domenica, gruppone alla Jungle, al caldo sempre e comunque, dove Ale Giovane doveva stampare... e ha stampato un 8a breve e violento come ama lui, Merci Pierrot.
Il Pierrot da cui il titolo è Pierre Brizzi, mitica figura di climber/alpinista, ancora in falesia brillantemente ieri, a settant'anni suonati!
Belle prestazioni anche per altri partecipanti. Baloo 7a è caduta sotto le dita possenti di Spier, Davide Bellicapelli, Emanuele e Randons, che per completare l'opera ha pure salito il 7a+ senza nome (pare) alla sua sinistra, molto tecnico e sostenuto.
Io segnalo, per gli scarsoni come me, un tiro di 6a+ senza nome appena a sinistra di Eric, secondo me un vero gioiellino verticale a buchi. Stop.
Riapro il testo per segnalare che mercoledì scorso abbiamo trovato il solito caldone alla Erbo bassa, ma nonostante questo Gabriele è riuscito sulla breve e boulderosa Cumino 7a. Stop. Anzi ri-stop.
 Il piccolo ma interessante Cayre des Erps, esposto a sud ovest, e con vie riprese a spit
In questa seconda foto di Emanuele, la mia testa pelata è all'imbocco del vallone che porta al Col Guilié e in Italia. Il Cayre è per fortuna solo a un quarto d'ora... di pietraia ripida.

lunedì 10 luglio 2017

ROCCA DEGLI UCCELLI, CAYENNE, JUNGLE caldo da Guyana...

La calura continua implacabile.
I nostri eroi cercano, con alterne fortune, di sfuggire a questa persecuzione estiva...
Primo tentativo: Rocca degli Uccelli a Finale, sabato, condizioni discrete (dai miei informatori).
Emanuele on sighteggia il 6c di Volo d'angelo, mentre il Pannut sale nello stesso stile Tenace 7b.
Secondo tentativo: Cayenne, Valle del Loup, domenica, caldazza umida terribile poi un po' meglio...
Qui bei risultati di Lucien e del solito Emanuele che flashano Merci M. Henri Croués 7a (soft ou facile per dirla alla francese) e del Giovane che ha la meglio su La legende de Bibi phoque 7b+/7c.
Third try: La Jungle, sempre zona Loup, lunedì, condizioni discrete ma sempre calde.
Qui belle scalate di Elisabetta che sale BB Geek 5c, Gabriele che supera (dopo un bel volo) Une liane pour Mowgli 7a e, per finire, del Giovane che non si infastidisce nel combattere la P'tite insupportable nocturne 7b+.
Da segnalare l'esistenza di due lunghezze (non oltre il 6b) situate appena a sinistra di Sceptique Eric, e che troverete più facilmente le vie, dato che ho scritto i nomi alla base!
Ah, dimenticavo, non c'è più bisogno di guadare il Loup perché è stato costruito un ponte di tronchi. Il bagno nella bella pozza è però sempre consigliato ed è attrezzato con corda da tuffo!

 Il Giovane inizia il chiave di Bibi phoque 7b+/7c, Cayenne
Lucien armeggia di bastone su Septembre noir... Ogni tanto capita!

Una finestra dei tunnel di accesso a Cayenne

mercoledì 5 luglio 2017

CORNO STELLA, PIAN BERNARDO, ASTRONAVE, ERBORISTERIA, CERISOLA fuori dal tunnel là là là

Allora, questa settimana si cambia, almeno per me e la giovane promessa Emanuele, che non era mai stato a fare vie lunghe in montagna.
Beh, per la verità, non solo non era mai stato in montagna a scalare, ma anche non era mai stato oltre il tunnel di Tenda! Sì, sì, è vero che ha solo 22 anni, però...
Dunque all'alba di sabato siamo partiti da Bordighera direzione Terme di Valdieri... e Ema ha superato il fatidico tunnel, dopo i rituali minuti di attesa al semaforo, passati in gran parte a riordinare il materiale (astuti!). Ammirata Limone per la prima volta, e, di sfuggita, Borgo, gli ho riservato per la prossima sortita la sublime vista di Cuneo (forse), e abbiamo raggiunto alle 8 il posteggio del Bozano.
Alle 11, per farla breve, abbiamo attaccato col sole Colbacco alla Punta Innominata, dopo aver ciacolato un po' al rifugio con Mario e Bigi versione raminghi a riposo (nel senso che hanno iniziato da pochi giorni la traversata delle Alpi: auguri!). Bigi da buon meteorologo ci ha detto del temporale delle 16 circa e in effetti a quell'ora eravamo già abbondantemente in discesa, se non che... ci si è incastrata una corda su una placca (unica fessuretta in una placca, che sfiga!). Il giovane aspirante alpinista ha risalito il tiro perché deve capire che la montagna è severa e le corde sono bastarde dentro...
Comunque in un paio d'ore totali siamo al rifugio prima della pioggia serale che, ahimé, dura troppo...
Mentre passano il cous cous, le lasagne, l'arrosto con patate e il bunett con panna, la pioggia non cessa... Si mette male per domani. Va beh, vedremo, è il nostro atteggiamento andando a dormire in totale tranquillità nel sottotetto del rifugio vecchio, dato che il nuovo è full complet per la presenza della scuola caiana di Genova.
Bigi e Mario scompaiono direzione rifugio Questa nel primo mattino, noi ci alziamo invece con calma e viste le pareti dello zoccolo umidicce assai, ci diamo al ping pong per un'oretta, fino alle 10.30, per attaccare Regalami un sorriso alle 11, dietro, molto dietro a una cordata di genovesi. Tutto fila liscio con un solo tiro bagnato (che tocca a me), facile per altro, e prima delle 14 cominciamo a salire la superba Ricordo di Orlando, con la bella (mia!) variante di attacco, che la rende una delle più belle vie del Corno di certo. Ema si spara on sight, of course, tutta la parte difficile, fino al 6b/6b+, sul più bel granito (finto) del mondo!
Discesa ottima su nuovi ancoraggi inox messi lo scorso autunno (credo) dai local e si chiude con la sempre fastidiosa discesa alla macchina una giornata perfetta, direi...
Per passare alla falesia, in buone condizioni all'ombra visto il cambio temporaneo di temperature, bei risultati ovunque.
Iniziamo dal più eclatante, quello di Luca Fanciulli, che realizza a Pian Bernardo il suo primo 8a, e certo dei più belli, con Batman. 
Proseguiamo con la "nuova" Astronave, sopra Alto, che offre tiri non troppo lunghi ma quasi solo duri. Qui il 7c di Discovery ha lasciato passare velocemente i due Ale, Pannut e Giovane.
Per (quasi) finire Privi è andato all'Erboristeria bassa, anche questa con condizioni accettabili, e ha "chiuso" Scilla 7a (hard). E per finire veramente Gabriele ha "stampato" flash il very bello 7a di Roccia o riccia a Cerisola.
 Il Corno e Emanuele la domenica sera. Tempo e condizioni non malaccio direi...
 In discesa dalle cenge centrali, con Ricordo e C. al sole del pomeriggio
 Emanuele sul terzo tiro di Ricordo di Orlando, sulla roccia più bella del mondo!
 Il giovane alpinista in discesa da Colbacco, sorride ma non sa che fra poco la corda si incastrerà...
La foto fa schifo ma è storica. Emanuele Zunino è arrivato in Piemonte dal tunnel del Tenda!