Associazione Ligure Arrampicata

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giovedì 30 giugno 2022

GIEGN Stravolgimento etico (e non solo)

D'accordo, dovevo pensarci che non camminavo da oltre due anni. Il massimo era stato, in questo periodo, l'avvicinamento al Fungo, alias Magic Mushroom, di ben 30 minuti! Ma io sono ottimista di natura, così lo stravolgimento (fisico) non era nei miei pensieri...

Ma andiamo con ordine. Vengo a sapere che il circo del Bozano è off-limits per la presenza della scuola di alpinismo di Genova, o qualcosa di simile, e allora cerco una meta alternativa di grande interesse.

Mi viene in mente il Giegn dalla Francia, in cui non sono mai andato perché si cammina troppo: 3 ore di avvicinamento! No, no, fuori dai miei schemi per 280 metri di via...

Però, però... Se si andasse a bivaccare al lago di Graveirette, a circa metà strada, con abbondante salsiccia e birra, la cosa prenderebbe un altro aspetto, naturalmente se si trovano altri "ladroni" interessati alla cosa, e io ce li ho di sicuro: Marchetti e Peda!

Così si parte, sabato mattina dixit Marco, per prendersela con calma. Ma molta calma, dato che ci vediamo alle 11.30 dal negozio di Andrea e tocca bere una prima volta, mentre Luca viene informato sul momento che deve avere uno zaino piccolo per la salita e lui non lo sapeva. Vabbè, all'una se magna al Mako e alle 14 (quando pensavo di partire io) in effetti decolliamo per Saint Martin de Vèsubie. 

Beh, decollare è un bel dire, dato che il pick-up di Luca brilla per lentezza a 80/90 in autostrada, però in ogni modo alle 16 terza tappa raggiunta. Si fa un salto dal macellaio Marco, che però non è serio come il nostro Marco, e ci propina una salsiccia qualsiasi e un salame ligneo, che si taglia a stento col coltello da assalto di Luca, ma naturalmente tutto ciò lo sapremo solo al bivacco...

Poi ci vogliono un paio di Grimbergen per schiarirsi la gola e alla fine via per il Boréon e il parcheggio del Col de Salèse. Alle 18 siamo già lì... per renderci conto che Marco ha dimenticato l'imbrago! Disastro!

Giù trenta minuti a Saint Martin per trovare l'unico negozio con materiale da scalata chiuso. Aiuto!

Proviamo al Muro di scalata. Non affittano materiale! Siamo salvati da un climber del luogo che ci impresta un imbrago, con possibile restituzione il giorno dopo di notte in un ristorante. Che culo!

Ripartiamo e alle 19,30 finalmente ci carichiamo gli zainoni sulle spalle verso il colle. Un'ora e 40 minuti dopo, salendo doucement, siamo al tramonto al Lac, accolti da un bel cartello giallo che annuncia una possibile multa di 1200 euro (a capa?) se accendiamo un fuoco! 

Naturalmente noi dobbiamo accenderlo, altrimenti non si mangia, e ci nascondiamo dietro a un pietrone, un po' distanti dal lago dove ci sono almeno tre tende piazzate.

Per fortuna non arriva, come nei film, l'elicottero dei ranger col faro puntato su di noi, così ci godiamo le nostre salsicce und salame, pur essendo belle pesanti le prime e pietroso il secondo. Io mi sbevazzo con piacere due delle tre lattine da mezzo litro, offerte a ciascuno degli arditi da mia madre.

Poi si dorme alla belle étoile, senza aver freddo e senza avere un lupo che ci berlicchi la faccia...

Si dorme è un parolone, perché 13 seondi dopo avermi chiesto se ero ancora sveglio, Marco inizia un concerto per trombone che terminerà solo al risveglio mattutino, col contralto dell'oboe di Luca: uno spettacolo per il lago tutto!

E poi alle 3,40 mi sveglio attanagliato dalla sete e non posso far altro, avendo un solo litro d'acqua per la salita, che scolarmi anche la terza birrozza... Il faut s'adapter direbbero nelle France tutte.

Le 6,30 sono annunciate dall'oboe. Maddduuuu...

Vabbè, alle 8 siamo in marcia. Ripida, molto ripida e senza sentiero né traccia. Visto dal basso il pendio è scoraggiante, come poi è in realtà!

Un'ora buona dopo sbuchiamo sulla spalla con omettone della Punta Colombrons. Dopo alcune incertezze sul canale da prendere, ne troviamo uno con ometto bello possente nonché bastone: deve essere quello giusto! La discesa nella comba del Giegn è un vera schifezza di pietre mobili, ma meglio non offre la casa, dunque si scende e abbastanza in breve si risale all'attacco, evidenziato da un cordino (marcio). 

Cincischiamo un bel po', attività in cui siamo fortissimi, poi dopo le 10.40 e ancora ben in ombra assai frescolina il nostro Leader Maximo Marchetti si lancia sul primo tiro di Entorse à l'éthique, via del 2010, ritenuta una delle pù belle, se non la più bella, dell'intero Boréon (6a+ max). 

A freddo e col freddo non riesce a liberarlo totalmente, cosa di cui si lamenterà più volte. Io e Ciccio saliamo alla "come cojo cojo" sperando nell'arrivo del sole, che in effetti ci regala la sua presenza dal secondo tiro in avanti. 

La via è veramente tutta bella e interessante. Very very nice la terza lunghezza, che attraversa lo storico percorso di Vernet, su roccia top (e valutazione gentile). Il tempo tiene, anche se un po' fresco e ventoso, e nel pomeriggio il Leader completa l'ultimo tiro, con una chiodatura forse a cercare il difficile, per fare i pistini. 

Panorama grandioso dalla cima, ma la nostra giornata non è per niente finita. Ci aspettano 20 minuti di cresta facile, dove non si può sbagliare, per fortuna su roccia discreta, per giungere sulla vera cima del Giegn, che domina un impressionante pendio di oltre 700 metri, ripido, erboroccioso e praticamente senza traccia, che dà direttamente sul lago da cui siamo partiti. 

Qui il mio zero allenamento alla camminata salta fuori al ciento pe ciento, merdaccia!

Mentre i due baldi giovani (si fa per dire) zampettano da una zolla all'altra come marmotte, il veccchio scriba scende appunto come un anziano il pendio maledetto un passetto alla volta, roba da piangere.

I due scompaiono, data la grande pendenza vegetale, e io armeggio almeno una mezzoretta in più per giungere al lago e agli zaini, dove un gentilissimo Leader Maximo mi offre "en cadeau" una lattina di birra! Grande Marco. Inoltre, visto il mio stato debilitato, forse per non rischiare il bivacco, Ciccio mi porta la corda... che vecchianza! 

Dopo 13 ore, con solo due piccole soste, siamo al posteggio. 

Osti! Che gita!

 

Le foto nel più assoluto casino perché il programma ed io oggi non andiamo d'accordo!

 















 









lunedì 6 giugno 2022

CPR, MAGIC MUSHROOM Forza Diego!

Inizio questo pezzullo con una triste notizia che almeno i local credo già sappiano: il nostro simpatico e bello, forte climber nonché webmaster, Diego, ha avuto un gravissimo incidente con la moto. Naturalmente gli facciamo tutti i più grandi auguri di riuscire a uscirne al più presto e di rimettersi totalmente. Forza Diego!!! 

Per le falesie di moda, due vanno per la maggiore a detta degli estremi ponentini.

La prima è Cpr nell'Ingauno, dove le ditone esagerate di Ema non hanno mollato le strapicchevoli prese di Mental Pro 8a/8a+, un gradino più su per il nostro giovane leone (leoncino va...).

Complimenti anche a Randons che ha chiuso Edera generosa 7c, a Marta sulla prima parte di Lavoro d'equipe 7a, a Antonello per Biancaneve 6c/6c+. Pochi giorni dopo Anto ha pure realizzato un 7a (soffice), ma non posso dire dove: trop sicret!

Ely, alias la Lamentusa, ha preso coraggio qui a Cpr per scalare finalmente in modo corretto il 6a di Double Face, per poi impegnarsi maggiormente a Tortuga, realizzando Perla nera 6b+: era ora!

Passiamo dunque alla seconda gettonata falesia estiva: Magic Mushroom. 

Questo bel muro grigio totalmente in ombra ha tiri per tutti e un piacevole avvicinamento nel bosco ombreggiato, per fortuna di 30 minuti e non oltre, come scritto sulla nuova guida.

Qui si è ben espresso il nostro sempreverde Angelino, flashando/onsightando Chaga, bel diedro di 6c, e pure Orso Privi, che ha salito l'atletica Pluteus 7a.  

Non da meno la salita on sight del primo 6b+ di Nicola, Gambesecche.

Per terminare queste righe, gli Alani tutti fanno notare che il nuovo settore di vie "facili", nel centro della grande parete del Terminal, è soggetto a frequenti cadute di pietre dalle vie stesse; raccomandano (loro) di mettersi almeno il casco, invece io suggerisco di aspettare che ci passino sopra i soliti mille tedeschi, cioè di rinviare la visita del settore al 2023! Stop.

Angelino sale in bello stile flashonsight Chaga 6c al Magic Mushroom.

Scarpette sbagliate e dita grosse non impediscono a Ema la salita di Mental Pro 8a/8a+ a Cpr. 

E' tornato in azione "si può fare" alias Andrea, al Fungo Magico ad Albenga. 

Un ritratto del leoncino Ema, tutto contento perchè l'8b si avvvicina, a piccoli passi, ma arriverà!

 
Rossi Red immagino in uno dei noiosi 6b+ on sight... è ora di spingere verso l'alto!
Nicola invece spinge... eccolo in azione. Dagliene! 
E per finire Dewis, all black per far paura alla falesia, forse...