Associazione Ligure Arrampicata

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lunedì 26 ottobre 2015

PEILLON, BRIGA SuperLucio e GrandeMarta

Poche cosucce questa settimana: le temperature abbastanza precipitate consigliano di scalare al sole, questa è la vera notizia della settimana.
A dispetto di quanto appena detto, è proprio
una falesia all'ombra nel primo pomeriggio, il settore di Peillon proposto sull'ultimo post (ben praticabile pure all'ombra almeno domenica), il luogo di due bei risultati: Lucien, al secolo Luciano, riesce flash nel 7a di centro (finalmente asciutto), tiro interessante; Marta con le sue piccole e forti dita, si lancia e riesce on sight sul 6c corto di roccia superissima (prima parte del 7a di Lucio). Anche se non voleva dirlo, il 7a di cui parliamo è stato "vistato" dal solito "vistiere" Bigi (le spie sono ovunque...), che ha ha anche salito il 7a di sinistra, bello e vario.
Io, in pieno problema di "tenenza" di dita per la mia malaugurata sindrome, in attesa dell'agopuntore, ho cercato di aggrapparmi su rocce gentili e ben chiodate, quelle di Briga, settore Grande Face, al sole e consigliabilissime in questo momento per chi cerca ottimi tiri dal 6a al 6c. Il tutto col Gruppo Inps al completo e amici, sempre monregalois... Gran bella giornata!
A la prochaine.

 Nelle foto di GP, qui io e Andrea sulle belle vie di Briga, Grande Face...
 ed io sul riposo no hand (trovatelo!), per cercare almeno di arrivare in coppa, e....

 ... Charlie, il più simpatico partecipante al raduno nel Roya; pare si creda immenso....
... e per finire il Gruppo Inps al completo, sulla panchina, come da copione. Qualcuno mi ha fregato il bastone!







domenica 18 ottobre 2015

PEILLON, CORTE, LORETO, CASTILLON un "topo" francese...

Tempo incerto e temperature in notevole diminuzione sono le principali notizie recenti, più una piacevole sorpresa!
Cominciamo però con il weekend scorso, bel tempo e temperature ancora piacevoli a Corte, dove Asko 7b+ è stata salita dal Forte, mentre il resto del gruppo si è più che altro distinto per una notevole castagnata!
In settimana invece tempo fredduccio e umido. Giovedì Pannut ed io torniamo a Peillon, settore "nuovo" ed io riesco sul bel 7a di sinistra: all'ombra cominciava ad essere impossibile la scalata in maglietta = autunno arrivato!
Venerdi il tempo freddo e ventoso non impedisce al solito vecchio leone Frank di assestare una bella zampata su L'odyssée du milieu 7c.
Sabato - ieri - in tanti a Loreto e Corte per poi festeggiare a cena il compleanno di Bigi. Giornata umida, fredda e anche un po' piovigginosa, ma nonostante ciò Bigi si fa gli auguri da solo ripetendo Liguri veri 7a a Loreto, mentre risulta campionessa di giornata Marta, che in due giri ha ragione della boulderosa Mamma li turchi 6c. In quel di Corte, nel frattempo, Luca Fanciulli chiude finalmente i conti con la bellissima L'artiglio del diavolo 7b+.


Ma veniamo alla bella novità (per noi e per tanti, crediamo) del settore contiguo a Chez Pierrot (alla sua destra) a Peillon. Pensiamo che quest'anno alcune vie siano state allungate, mentre altre esistevano già nella scorsa stagione. In ogni caso, grazie alla gentilezza di Marie-Jo di "Voyage à la Verticale", che come sempre ringraziamo, eccovi un mio disegno tratto dall'originale di Pierre Brizzi, con una microscopica rettifica. Settore all'ombra dalle 14 circa e - cosa importante - quasi sempre asciutto anche dopo grandi piogge (eccetto una o due vie). Chiodatura ottima a fix da 12 mm.
Alcune note e commenti sulle vie che abbiamo ripetuto.
La n. 1 non è un granché, tracciato strano e arrampicata pure; direi meglio assai, per il facile, salire la n. 3, almeno il primo tiro.
Sembra (non ripetuta) da fare la n. 2, su roccia fantastica.
La n. 4 è veramente bella (almeno la prima lunghezza, roccia super). La via compare già sulla guida classica. 
La n. 5 è bella e varia.
La n. 6, a dispetto dell'aspetto, è divertente e su roccia molto buona.
La n. 7, varia e di non facile lettura (leggero rialzo di valutazione per noi, o me!), merita una visita.
Idem per la prima parte della n. 8 (roccia fantastica), mentre la seconda e terza parte restano bagnate dopo le piogge.
La n. 9 non è male, prima e seconda parte (salibile con corda da 80 metri, purché NUOVA e con nodo al fondo!).
La n. 10, prima parte, è interessante.
La n. 12 va salita facendo più soste, per lunghezza e attriti.
Pannut alias Forte sul 6b, itinerario n. 6...
... e sulla prima parte della via n. 9, di 6c.

mercoledì 14 ottobre 2015

VERDON autunno Inps...

Ancora noi, i vecchietti...
Siam tornati in Verdon, ormai tappa fissa primaverile e, appunto, autunnale.
Comincio subito con lo scusarmi, ancora una volta, col prode Alessio del possente (non come noi tapini) blog Liguria Verticale, che anche questa volta non è stato avvertito: ho deciso alla sera di venerdì! Chiedo perdono...
Questo piccolo report, per non scordar la storia dell'arrampicata e i suoi luoghi feticcio (meditate gente), beneficerà delle belle foto di GP, che ringrazio.
Il gruppetto si è dunque riunito sabato mattina a La Palud, colazione bis per me e poi via sulle creste.
Prima tappa, belvedere di Trescaire. Eccoci qui a ri-ammirare le linee dell'Eperon Sublime et alia, sempre impressionanti, come ha modo di notare la new entry Pino, giustamente un passo indietro!
Ciancio alle bande, come si dice, e poco molto dopo, con l'ambaradan di materiale come ai bei tempi, ci dirigiamo verso l'approccio, of course in staticona, ad una via recente (Pascal Faudou 2004) del settore Fenrir: Les deux doigts dans le nez, 160 metri (di dislivello), 6a+ massimo, dice la guida... Ma, altolà, eccoci in coda, dietro ad una coppia svizzera dell'età di mia figlia. Pazienza, beau fix ed ore di luce davanti a noi!
Li bombardiamo di informazioni, più o meno richieste, e poi ci - si fa per dire - lanciamo nella calata di oltre 160 metri. In realtà quasi con il sistema della pagliuzza truccata viene gettato GP verso il basso, però - nota high tech del 2000 - munito di radiolina, con cui può controllare la discesa. Vecchi ma furbi!
Io scendo per ultimo e uso il grigri, terribbbile per i primi 50 metri, poi una pacchia...
Eccomi qui nella parte finale della calata, a fianco del famoso primo tiro "d'antologia su gocce" di Fenrir...
Dopo un traverso su fisse, ora in buono stato, della "Via cordata des Cataractes", ci facciamo altra sostona alla base della via, su di una buona cengia, in attesa che le due cordate english che ci precedono avanzino un pochino, ammirando gli avvoltoi che ci volteggiano sopra la testa.
Poi più che prima, tocca a me. Il primo tiro è bastardo dentro, un grado più difficile dell'annunciato 6a+, sbilanciante, su roccia solo decente, appena appena ripulita: puah!
Per fortuna dal secondo dei cinque previsti le valutazioni son corrette, a patto di leggere alla perfezione la roccia... E almeno tre di noi usano gli occhiali, da lettura appunto, ma non ce li hanno! Il risultato è un mix di imprecazioni alla difficoltà, al chiodatore, conditi con inni alla bellezza della roccia finalmente doc, voletti e biditi svasi (non è vero), gocce e "bac" (zanconi alla francese): insomma la Scalata!
Ecco Andrea che veleggia oltre il crux del quarto tiro, 6a+ molto indecifrabile, ma assai bello.
Ed io, che "bac" in mano, mi permetto anche un sorriso, sull'ultimo tiro di 6a, tendente al +.
Sul plateau ci aspetta Pino, che col "giovane" e baldo Coco ha già recuperato staticone e roba varia lasciata all'inizio della calata. Ormai è sera e, come una volta, con relax ci spogliamo dai nostri armamentari da climber, magnamo e beviamo qualcosa nel rifornito furgone di GP....
 e facciamo due passi alla Carelle, dove si affaccia qualche turista affascinato dalle Gorges...
mentre poco piu in là si lancia nel vuoto un base jumper: questi qui trent'anni fa non esistevano!
Dopo una serata altrettanto tranquilla nel nostro solito snack favorito sulla piazza de La Palud, siamo pronti per il giorno due, nonché ultimo del nostro breve soggiorno.
GP si sveglia presto e immortala le nebbie magiche del mattino autunnale sul pianoro  provenzale.

Dopo colazione con maxi pain au chocolat (esclusiva del locale?), si ritorna a scalare: dura la vita! Io e GP ci facciamo (mi faccio...) traviare dai suggerimenti del grande Axel Franco, in loco con allievi, e cerchiamo di salire, o meglio percorrere, la "traversosissima" Crise de gouttes. Mal ce ne incolse, si potrebbe dire, per far i forbiti, perché il traverso - in discesa - principale della via è assai bagnato, almeno per noi (me...) che scaliamo per divertirci, come ho modo di verificare qui sotto, porca vacca!
Patience, usciamo per la contigua Free Tibet, più facile, senza dubbio meno bella, ma non male in ogni caso. Gli altri tre del gruppo si slanciano dalle parti della Dent d'Aire, su Gringo loco, 6a, battesimo del Verdon per Pino, e poi topropano la severa Sabra, 6c+ 1983!
Non ci resta che deliziarci con una merenda allo snack, dove ci facciamo immortalare, come di rito, dal gentilissimo proprietario. Eccoci sorridenti: Coco, Pino, Andrea, GP e lo scriba. Notate le piccole fette di "tarte tropezienne" davanti a Pino e a me: aiutano la dieta!
Ma questa storia non è del tutto a lieto fine, come capita in questo mondo agro-dolce...
Qui sotto vediamo Giuliana, la gentil consorte di GP, abbandonata a casa, con arto offeso, nel giorno del suo compleanno, col sol conforto della dolce Pallina, come sempre al suo fianco, non come quel mostro di suo marito, che ha "dovuto" andare in Verdon con gli amici!
 









venerdì 9 ottobre 2015

PEILLON, LA TURBIE novità e sempreverdi

Domenica scorsa bel rendez-vous di tanti Estremiponenti in quel di Peillon, settore Classico (Pierrot) tempo fa assai alla moda, ma nel tempo mai realmente decaduto. Nessuna realizzazione di rilievo per nessuno, ad ogni livello, ma bella giornata con ottima aderenza, e vie asciutte dopo il diluvio di sabato. Lo scriba non tornava sul posto da anni, ed è rimasto sorpreso dalla perseveranza della roccia peillonesca, che si patina poco! Nel corso degli anni sono nati due 6b+ (a spit), uno a destra di Epination (un po' boulder), e uno a sinistra di Mille dards (bello). Poi abbiamo visionato (con due dritte di Pippa e Titti) un nuovo settore (parzialmente chiodato già l'anno scorso) appena all'inizio del Baus Roux, con vie a spit (ombra dalle 14 circa). Ci siamo tornati mercoledì, per vedere un po'...
Gran sorpresa: vie belle e ben chiodate di vari livelli su ottima roccia nuova, e che non si bagnano! Diego, Frank, Forte ed io abbiamo salito 6 tiri, uno meglio dell'altro. Per ora sappiamo che ci sono tiri dal 6b al 7b (li abbiamo saliti), ma ce ne sono molti di più (e più duri). "U lione" è stato, com'è d'obbligo, Pannut, che si è aggiudicato il 7b, e ha salito flash il 7a. Speriamo di poter avere (e dare) informazioni più dettagliate tra poco (le mie spie indagano).
Invece ieri "pomeridiana", come dice il Giovane, al Forte di La Turbie (super buone condizioni anche al sole). Bei risultati per tutti: il Giovane "stampa" on sight la rognosa Digitale 7a e chiude i conti con la superba Rayon de soleil 7a+ (hard), dove fa un ottimo giro Marta (cantiere da chiudere di certo!); io salgo - quasi a vista, manco la centesima volta - Cosiroc 7a, mentre torna sugli schermi Giovannino, che scala valorosamente, con cappellino di paglia alla Dédé Dulac!
It's all.
 Un rientrante (speriamo definitivamente) Davide scala l'eccellente Axuri Beltza 6a+ a Peillon.
D'accordo la climber è piccola (lo è davvero...), ma questa foto testimonia un ottimo giro per Marta sulla megabella Rayon de soleil, arduo 7a+ de La Turbie.