Associazione Ligure Arrampicata

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venerdì 19 giugno 2015

VALGRISENCHE la frescura dell'altura

Visto che ho saputo della caldazza che regna in Liguria, non ho resistito dal postarvi due righe e due foto sulla scalata di oggi in Valgrisenche, anche come eventuale suggerimento per i tempi di caldo a venire.
Siamo stati, la mia amica nonché forte climbera Sabina ed io, alla falesia de La Mecca di Valgrisenche. Tempo bello e scalata al sole piacevole; quando è arrivata l'ombra (circa le 14)
faceva freddo! Ci saran stati 15 gradi, ventosi!
La parete è vicina al posteggio del classico settore Miollet, e offre tiri (17 circa) dal 6a all'8a, su buon gneiss ben chiodato (recente). Tutte le vie sul sito Liguria Verticale (cercatele!).
Ciao ciao
Sabina su quel che penso sia il più bel tiro della falesia: 30 metri leggermenti in strapicco lungo fessure e lame, Dopame 6c
Ed ecco la mia amica, proprio bbona come sembra, appena scesa relax dal tiro...

lunedì 15 giugno 2015

LA TURBIE ritorno ai monti...

Il titolo non c'entra un tubazzo con le (scarse) news di questo weekend di maltempo, ma si riferisce a me medesimo, che con questo post vi saluto, dato che torno a lavorare in Valle per la stagione estiva, ma tornerò a perseguitarvi in autunno!
Come sempre rileverà il testimone il prode Diego, al quale siete pregati di inviare ogni info.
Brutto tempo, dunque, e relativa freschezza che ha permesso sabato a Bigi e a Luca Fanciulli una bella short climb del settore Big Ben de La Turbie: Tarass..., versione corta, valutata 7b.
Domenica ancora temporali, che però permettevano di scalare, almeno al riparo di strapiombi.
Infatti un gruppo di climberi ponentini era in azione alla Bergerie (freschissima) di Breil, altri alla Reunion di Albenga.
Ciao ciao!
 Bigi si toglie un pensiero salendo Tarass... 7b a Big Ben. Qui prima del crux.
Luca Fanciulli nell'unico passaggio facile dei primi metri della stessa via. Scatto intempestivo...

martedì 9 giugno 2015

SAINT CEZAIRE, MESA VERDE, DHOME la caldazza che ammazza again...

E stavolta la caldazza, quella vera, è arrivata.
Temperature mediamente di almeno trenta gradi, all'ombra, non aiutano la scalata, ma alcuni compensano con la motivazione...
Sabato scorso abbiamo provato ad andare a Saint Cézaire nord, settore classico, ma (almeno per me) faceva molto molto caldo, pur se secco!
Il gruppetto era aumentato da Daniele del Trentino più fidanzata, che si è subito distinto onsighteggiando relax la bella linea di Les ours... 7a+, e salendo velocemente Ethique au taquet 7c/7c+, salita anche dal sempre forte Forte. Questi ha pure brillantemente climbato on sight L'anello magico 7a/7a+ (valutazione corretta). Per completare la giornata, da segnalare Luca Fanciulli rotpunktiere di Les ours... a sua meraviglia, ed io stesso, che ho ripetuto, come da copione, la sempre nice Marcsupilami 7a, in un fortunato momento di caldazza serale relativa...
La simpaticissima Marie-Jo sembra poi aver risolto i più grossi problemi con la sua schiena e per ora fa la stilosa sui 7a: augurissimi di tornare presto alle vie più dure!
Domenica puntata per solo quattro baldi - dopo un paio d'ore di discussione al Maco di Ventimiglia senza risultato utile per fare un solo gruppone - alla Mesa Verde del Loup, anch'essa caliente, e pure più umida!
Unico a colpire il motivatissimo Giovane (una specie di lucertola in realtà...), che stavolta non si è fatto scappare le ultime prese di Same player shoot again 7c (qui sotto).

Il giovinastro è stato recidivo lunedi al Dhome di Albenga, quasi fresco (ah ah ah), stritolando da par suo le presine chiave di Dhome 7c, per una bella doppietta!

mercoledì 3 giugno 2015

VERDON pochi ma buoni...

E anche quest'anno ci siamo! D'accordo, al minimo storico di due componenti su quattro, più il jolly della guida giuinass (solo quarantenne) Diego, ma almeno Gp ed io non siamo mancati al terzo "raduno Inps" annuale in quel del Verdon! Andrea si è lanciato in un nuovo sport, che io cito con fatica, perché ritengo che, riprendendo le parole di una famosa guida valdostana, "la mia religione non me lo consenta": lo scialpinismo. Per Gnotin scusa valida, in quanto reduce da operazione chirurgica.
Insomma, nel pomeriggio di sabato, eccoci a La Palud, dove ci attende la prima (brutta) sorpresa, qui sotto illustrata: il campeggio Bourbon è chiuso, definitivamente!
Non è possibile: ci andavamo da solo trent'anni abbondanti! Troviamo per caso pure Bourbon, intento a falciare il prato, che mi spiega che a settant'anni è ora che vada in pensione, e che nel futuro affitterà il camping, ma per il momento pastoie burocratiche bloccano tutto.

Non ci resta che salutarlo e spostarci al bello, ma scomodo, campeggio municipale. Qui invece piacevole sorpresa: oltre al fatto che la megera che lo gestiva negli anni che furono non c'è più, compaiono italici climber da vie lunghe a bizzeffe! Il revival del Verdon dopo anni di stanca e quasi abbandono? Parrebbe di sì: bella lì!
Nel pomeriggio tardo ci facciamo una moulinette di teorico 6a alla Dent d'Aire, giusto per renderci conto, come sempre, che il grado delle falesie che frequentiamo e quello del Verdon non sono parenti che molto alla lontana...
Il giorno dopo, ciancio alle bande, si attacca duro per toglierci subito la big wall in progetto: Série Limitée al Duc.
Fatta la tirolese di accesso (qui sotto Gp in azione),


quest'anno poco tesa dunque faticosa, siamo all'attacco: solo sette italici davanti a noi! Poi noi tre, quindi altri due genovesi: full complet!
Sulla via a fianco, Ayahuasca, parte una cordata di una distinta coppia francese. Madame si scalda sul 6c+ di attacco con poco sforzo, diciamo trulla trulla, lui dà giusto qualche scrollatina di avambraccio sul 7c del terzo tiro (qui sotto): invidia!
Corda singola e seconda corda per issare il sacco e per i rappelli: classe...
Il nostro guidone sale con baldanza i primi quattro tiri di Série, fino al 6b+, a mio parere piacevoli ma non troppo, per la roccia un po' "slappa" per i piedi, non certo quella tipica del Verdon. Poi tocca a me: mi barcameno così così sui due primi 6c, molto belli a dir il vero, su gran roccia, poi viene il tiro chiave... Annunciato come 6c+ nelle ultime guide, ci sembra (è!) più duro e impone obbligatorio improvvisamente "lungo" e non ben decifrabile, con salti mica da ridere nel caso di cattiva scelta di percorso...

Ne esco in qualche modo dopo lunga lotta! E tanto provato da farmi dare il cambio da Diego e da scalare "rilassato" come si vede qui l'ultimo passaggio...
Riesco nel contempo a dare utili info, per evitare di incendiarsi, al primo della cordata di genovesi, che mi ringrazia!
Per fortuna il tempo ci assiste anche al sole - mitigato da un vento piacevole - che ci becca nella seconda parte della via.
Le doppie non sono bellissime (pietrisco e soste a volte scomode) ma la prima offre un bel colpo d'occhio sul pilastro terminale, con i due genovesi alla penultima sosta.
E il Verdon è sempre uno spettacolo!
Quasi come i piedi di Gp, muniti astutamente (il solo dei tre climber) dei cordini anti perdita scarpette...
Il giorno dopo io son stanco, assai, ma, of course, ci tocca scalare. Scegliamo Des trous de première classe, max 6b all'Eycharme. Ottima scelta, posto fantastico (ombra sino alle 14 circa), via altrettanto, scalata male da me (tornerò di certo) e bene dal guidone e da Gp. Attezzatura ok ma con difficoltà quasi sempre obbligatoria, su roccia rugosa come nuova!
Inizio io sul bel primo tiro di 6a (qui sotto), da leggere attentamente, per evitare brutte sorprese...
Sul secondo (6b) le mie braccia non vogliono collaborare... ma salgo comunque con sosting più che resting: roccia bellissima!
Diego mi dà il cambio sui due seguenti. Traverso più fessura di 6a, il primo, pilastro super estetico il secondo: un bel 6b, di lettura. Infatti in questa foto Diego è fuori via...

Ne scenderà bellamente, protetto da un'"ottima" radice secca, per leggere meglio il resto, con buchi  davvero di prima classe, e finendo con lo "stampare" un boulder antipatico con possibile caduta su cengia (meglio premoschettonare in discesa)...
Il terzo giorno di lotta ci porta su una via Gorgeon 1986, ripresa alle soste con spit nuovi (per fortuna): Babouchemolle a La Maline.
Anche questo settore prende il sole nel primo pomeriggio, ed è di accesso molto comodo. Disgraziatamente le corde ce l'hanno con noi. Prima doppia, primo incastro su radici: il giovane guidone vince naturalmente un giro di riscaldamento per andare a sbrogliarle... Finite le altre due doppie, si decide all'unanimità (io) che Diego conduca tutto senza indugi: largo ai professionisti!
Primo tiro di 6a+ bello e vario: traversino, placca, tutto da leggere bene. Secondo tiro nonché chiave della via: una cannelure unica di almeno venti metri, scolpita all'interno probabilmente dallo zampillare dell'acqua, che culo! In effetti il 6b+ proposto è vero e ben leggibile, su tacchette, e pure ben chiodato per la gioia di Diego. Eccolo qui sotto nei primi metri, assicurato da me attentamente (me so' pure messo a' ciambella).
Poi tocca pure a me salire questa rara forma di scalata, almeno per noi abituati al ripido
I due tiri seguenti dimostrano come si valutava negli anni '80 in Verdon: se ci sono gli spit vicini nei tratti duri è tutto facile... Infatti il terzo tiro è vergognosamente dato 5c+ e il quarto 6a, quando tecnicamente non sono sotto il 6a+ e il 6b, su prese minime e con grande uso dei piedi (amanti dei presoni astenersi).  In complesso comunque una bella via, dove è bene non farsi beccare dal sole in stagione calda; noi ci siamo salvati col clima benevolo, data la nostra "fantastica" velocità...
Non resta che la foto finale di rito dei nostri eroi allo snack "rosa" della piazza de La Palud (di fronte all'antipatico bar una volta di rito per i climber): un ottimo suggerimento per mangiare a tutte le ore da gente simpatica e con prezzi correttissimi.
A la prochaine!