Associazione Ligure Arrampicata

Associazione Ligure Arrampicata

mercoledì 3 giugno 2015

VERDON pochi ma buoni...

E anche quest'anno ci siamo! D'accordo, al minimo storico di due componenti su quattro, più il jolly della guida giuinass (solo quarantenne) Diego, ma almeno Gp ed io non siamo mancati al terzo "raduno Inps" annuale in quel del Verdon! Andrea si è lanciato in un nuovo sport, che io cito con fatica, perché ritengo che, riprendendo le parole di una famosa guida valdostana, "la mia religione non me lo consenta": lo scialpinismo. Per Gnotin scusa valida, in quanto reduce da operazione chirurgica.
Insomma, nel pomeriggio di sabato, eccoci a La Palud, dove ci attende la prima (brutta) sorpresa, qui sotto illustrata: il campeggio Bourbon è chiuso, definitivamente!
Non è possibile: ci andavamo da solo trent'anni abbondanti! Troviamo per caso pure Bourbon, intento a falciare il prato, che mi spiega che a settant'anni è ora che vada in pensione, e che nel futuro affitterà il camping, ma per il momento pastoie burocratiche bloccano tutto.

Non ci resta che salutarlo e spostarci al bello, ma scomodo, campeggio municipale. Qui invece piacevole sorpresa: oltre al fatto che la megera che lo gestiva negli anni che furono non c'è più, compaiono italici climber da vie lunghe a bizzeffe! Il revival del Verdon dopo anni di stanca e quasi abbandono? Parrebbe di sì: bella lì!
Nel pomeriggio tardo ci facciamo una moulinette di teorico 6a alla Dent d'Aire, giusto per renderci conto, come sempre, che il grado delle falesie che frequentiamo e quello del Verdon non sono parenti che molto alla lontana...
Il giorno dopo, ciancio alle bande, si attacca duro per toglierci subito la big wall in progetto: Série Limitée al Duc.
Fatta la tirolese di accesso (qui sotto Gp in azione),


quest'anno poco tesa dunque faticosa, siamo all'attacco: solo sette italici davanti a noi! Poi noi tre, quindi altri due genovesi: full complet!
Sulla via a fianco, Ayahuasca, parte una cordata di una distinta coppia francese. Madame si scalda sul 6c+ di attacco con poco sforzo, diciamo trulla trulla, lui dà giusto qualche scrollatina di avambraccio sul 7c del terzo tiro (qui sotto): invidia!
Corda singola e seconda corda per issare il sacco e per i rappelli: classe...
Il nostro guidone sale con baldanza i primi quattro tiri di Série, fino al 6b+, a mio parere piacevoli ma non troppo, per la roccia un po' "slappa" per i piedi, non certo quella tipica del Verdon. Poi tocca a me: mi barcameno così così sui due primi 6c, molto belli a dir il vero, su gran roccia, poi viene il tiro chiave... Annunciato come 6c+ nelle ultime guide, ci sembra (è!) più duro e impone obbligatorio improvvisamente "lungo" e non ben decifrabile, con salti mica da ridere nel caso di cattiva scelta di percorso...

Ne esco in qualche modo dopo lunga lotta! E tanto provato da farmi dare il cambio da Diego e da scalare "rilassato" come si vede qui l'ultimo passaggio...
Riesco nel contempo a dare utili info, per evitare di incendiarsi, al primo della cordata di genovesi, che mi ringrazia!
Per fortuna il tempo ci assiste anche al sole - mitigato da un vento piacevole - che ci becca nella seconda parte della via.
Le doppie non sono bellissime (pietrisco e soste a volte scomode) ma la prima offre un bel colpo d'occhio sul pilastro terminale, con i due genovesi alla penultima sosta.
E il Verdon è sempre uno spettacolo!
Quasi come i piedi di Gp, muniti astutamente (il solo dei tre climber) dei cordini anti perdita scarpette...
Il giorno dopo io son stanco, assai, ma, of course, ci tocca scalare. Scegliamo Des trous de première classe, max 6b all'Eycharme. Ottima scelta, posto fantastico (ombra sino alle 14 circa), via altrettanto, scalata male da me (tornerò di certo) e bene dal guidone e da Gp. Attezzatura ok ma con difficoltà quasi sempre obbligatoria, su roccia rugosa come nuova!
Inizio io sul bel primo tiro di 6a (qui sotto), da leggere attentamente, per evitare brutte sorprese...
Sul secondo (6b) le mie braccia non vogliono collaborare... ma salgo comunque con sosting più che resting: roccia bellissima!
Diego mi dà il cambio sui due seguenti. Traverso più fessura di 6a, il primo, pilastro super estetico il secondo: un bel 6b, di lettura. Infatti in questa foto Diego è fuori via...

Ne scenderà bellamente, protetto da un'"ottima" radice secca, per leggere meglio il resto, con buchi  davvero di prima classe, e finendo con lo "stampare" un boulder antipatico con possibile caduta su cengia (meglio premoschettonare in discesa)...
Il terzo giorno di lotta ci porta su una via Gorgeon 1986, ripresa alle soste con spit nuovi (per fortuna): Babouchemolle a La Maline.
Anche questo settore prende il sole nel primo pomeriggio, ed è di accesso molto comodo. Disgraziatamente le corde ce l'hanno con noi. Prima doppia, primo incastro su radici: il giovane guidone vince naturalmente un giro di riscaldamento per andare a sbrogliarle... Finite le altre due doppie, si decide all'unanimità (io) che Diego conduca tutto senza indugi: largo ai professionisti!
Primo tiro di 6a+ bello e vario: traversino, placca, tutto da leggere bene. Secondo tiro nonché chiave della via: una cannelure unica di almeno venti metri, scolpita all'interno probabilmente dallo zampillare dell'acqua, che culo! In effetti il 6b+ proposto è vero e ben leggibile, su tacchette, e pure ben chiodato per la gioia di Diego. Eccolo qui sotto nei primi metri, assicurato da me attentamente (me so' pure messo a' ciambella).
Poi tocca pure a me salire questa rara forma di scalata, almeno per noi abituati al ripido
I due tiri seguenti dimostrano come si valutava negli anni '80 in Verdon: se ci sono gli spit vicini nei tratti duri è tutto facile... Infatti il terzo tiro è vergognosamente dato 5c+ e il quarto 6a, quando tecnicamente non sono sotto il 6a+ e il 6b, su prese minime e con grande uso dei piedi (amanti dei presoni astenersi).  In complesso comunque una bella via, dove è bene non farsi beccare dal sole in stagione calda; noi ci siamo salvati col clima benevolo, data la nostra "fantastica" velocità...
Non resta che la foto finale di rito dei nostri eroi allo snack "rosa" della piazza de La Palud (di fronte all'antipatico bar una volta di rito per i climber): un ottimo suggerimento per mangiare a tutte le ore da gente simpatica e con prezzi correttissimi.
A la prochaine!



1 commento:

  1. Belin! Flaviano, mi avevi detto: ..."la prossima volta che vado in Verdon te lo dico!"
    Vabbeh, ti perdono solo perché io non sarei potuto venire, ero a Ceuse.

    RispondiElimina