Associazione Ligure Arrampicata

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giovedì 6 giugno 2019

VERDON Inps ma pochi...

Quest'anno il gruppetto di aficionados del Verdon si è ridotto drasticamente.
Complici problemi diversi ma importanti, ci siamo trovati solo GP ed io (dei semi pensionati), a salire il leggendario calcare provenzale, of course in versione soft.
Ad ogni buon conto le nostre corde erano legate a un professionista, non (tanto) agé in verità, Diego, e a una valentissima "bombera", nel senso di vigile del fuoco, ed espertissima climber di alpinate, Lucia.
Giovedì i tre monregalois erano già in loco e si sono offerti la sempre bella Les deux doigts dans le nez, che offre una sostenuta scalata varia sul 6b, non di facile lettura, come d'uso da quelle parti...
Venerdì mattina è arrivato anche lo scriba, in versione "distrutto dal lavoro" (sì, sì, è vero, anche se non ci crederete e io non ve lo spiego!), che si è fatto trascinare sulla severa - anche se non dichiarata tale - Un Robin de jouvence, una scalata su roccia non troppo verdonita, molto esigente e sottovalutata (io direi un cattivo 6c - almeno - invece del 6b+ massimo annunciato, quanto all'obbligatorio di 6a previsto: ahahahahahah).
Dopo i soliti polletti e varianti del sempre ottimo Joe nella serata paludiana, GP conferma la sua decisione per il giorno dopo: L'eperon des Venellois, vione (ben 250 metri) di massimo 6b a Vernis, un po' fuori dal Canyon, anzi in pratica quasi sul lago.
Qui, arrivati alle due doppie che portano al vero attacco, dietro suggerimento della "palla di rame", ovvero il sole battente mica da ridere in quel momento, non le stendiamo e ci lanciamo (si lanciano) direttamente dalla cengia. Io sto ancora bello stanco, così da dover ricomporre le due cordate di salvataggio: Lucia und GP, Diegone ed io. La via è bella, varia, con due top quality: il pilastrozzo di 6b con roccia doc nuova, e il tiro finale di 5c+ su muro grigio.
Qualche meritata birrozza près du lac più tardi, Diego, per obblighi di famiglia, fa ritorno in Piemunt mentre noi ci concediamo un rilassante fine pomeriggio, dando tempo al progettista GP di formulare l'ultima proposta del soggiorno.
E' l'alba (delle 8 circa) del giorno dopo quella che ci sorprende in discesa dallo chalet de La Maline, in direzione della classica Crise de gouttes al settore Eycharme.
Qui (miracolo) mi sento finalmente bene e pertanto il vecchio coniglio che c'è in me non si lascia sfuggire di condurre le due lunghezze più belle (in grande traverso) su super roccia a gocce e goccioni.
Riesco persino a onsighteggiare il 6b superbo del terzo tiro, passaggiato naturalmente da GP e dalla bombera, ma si sa che i monregalois sono trrrrroppo forti en dalle...
Birre, coca e polletti a La Palud pongono fine a un sempre troppo corto periodo scalatorio nella patria del più bel calcare del mondo. Sigh!
 Verdon is magic...
 Diegone ed io all'uscita dell'Eperon des Venellois, col Verdon assai "barcato"...
 Io me ardisco il superbo 6b di Crise de gouttes
 Lucia, la "bombera", alla sosta dell'ultimo traverso di Crise de gouttes
Ancora Lucia e il guidone Diego son fuori dai Venellois a prendersi un bel sole.
Tutte le immagini sono del fotografo ufficiale del team: GP Turco.



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